Con la recente acquisizione della società Cibus Srl da parte della FASI APS, la Federazione delle Associazioni dei Sardi in Italia, si è conclusa la prima fase di strutturazione del progetto denominato Sarda Tellus. Nato inizialmente come un progetto di valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche della Sardegna attraverso l’esperienza dei Circoli sardi, negli anni ha visto susseguirsi manifestazioni, eventi, collaborazioni e la nascita del portale ecommerce sardatellus.it.
Il progetto si concretizza dunque con la nascita della nuova società, la SardaTellus Srl, azienda specializzata nella selezione, il commercio e la promozione del patrimonio alimentare della Sardegna, guidata da una nuova governance di esperti nel settore, ampiamente radicati nella realtà associativa della FASI.
Tra le novità, oltre all’apertura della nuova sede operativa a Peschiera Borromeo, al centro di un’area artigianale a ridosso della scalo merci dell’aeroporto di Linate, nell’hinterland milanese, c’è senza dubbio l’aver portato la sede legale in Sardegna. La sede nel capoluogo di Cagliari, risponde all’obiettivo strategico della FASI APS di unire la vocazione sociale con l’aspetto economico e rappresenta la prospettiva in cui si pone la società, ossia il voler essere un reale ponte fra la realtà dell’emigrazione organizzata e il mondo produttivo sardo, settore del quale Sarda Tellus si riconosce come parte integrante.
SardaTellus Srl consoliderà dunque il suo impegno nel commercio e la valorizzazione dei prodotti sardi, rafforzando la collaborazione con le aziende fornitrici e potenziando la partnership con i Consorzi di tutela, i Distretti rurali e turistici, saldo punto di riferimento del mondo produttivo sardo.
Obbiettivo finale rimane quello di far sentire vicini i sardi emigrati alla loro terra di origine, attraverso un forte elemento di aggregazione qual è il cibo. I sardi emigrati si fanno così portatori della cultura enogastronomica della Sardegna e ambasciatori del “gusto sardo”, insieme alle loro famiglie, gli emigrati di seconda e terza generazione, nonché i tanti soci “amici della Sardegna” e le comunità in cui sono profondamente integrati.
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